Semplificata nelle procedure, promossa a politica strutturale, ancora a sostegno della crescita economica delle comunità e dell’associazionismo comunale permanente delle aree coinvolte che però, dovranno essere meno estese. Questi i principali tratti del profilo della Strategia nazionale per le aree interne (SNAI) nell’ Accordo di partenariato riferito alla programmazione 2021-2027 dei fondi strutturali europei nel nostro Paese. Il via libera della Commissione europea è atteso entro settembre. La bozza è stata trasmessa il 23 giugno scorso dalla ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna e dovrà passare al vaglio dei vari tavoli istituzionali coinvolti per la notifica definitiva a Bruxelles.
Articolato in cinque obiettivi di policy, l’Accordo mobiliterà 83 miliardi di euro fra fondi europei e cofinanziamento nazionale. La Strategia nazionale per le aree interne rientra nell’obiettivo 5 (Un’Europa più vicina ai cittadini), riconfermandosi strumento essenziale per lo sviluppo e il ripopolamento dei territori marginali, nonché per la tenuta complessiva del Paese. Dopo la fase sperimentale, la SNAI viene orientata a vera e propria politica nazionale, ma con procedure più snelle rispetto a quelle della precedente stagione che ne hanno complicato l’iter e allungato i tempi di realizzazione degli interventi.
L’approccio seguito dalla “nuova SNAI” sarà incentrato sul supporto alle coalizioni territoriali già individuate nella stagione 2014-2020 a cui se ne aggiungeranno altre selezionate dalle Regioni sulla base di una mappatura aggiornata, dando la priorità ai comuni periferici e ultraperiferici. La mappa 2020, incentrata sui criteri già adottati tenendo conto dei nuovi confini amministrativi, ha identificato nuovamente i Poli intercomunali cioè i centri di offerta di servizi e gli altri comuni, con tecniche innovative e aggiornate, sulla base della distanza da essi in termini di tempi medi di percorrenza stradale effettiva calcolati negli orari di punta dei giorni feriali di una settimana di riferimento di ottobre 2019 distinguendoli di cintura, intermedi, periferici, ultraperiferici.
La definizione delle nuove aree progetto dovrà tener conto anche indicatori demografici, economici, sociali e ambientali per far emergere quelle con maggiori criticità e più propense a forme di gestione associata intercomunale a garanzia dell’attuazione degli interventi strategici. Punto centrale rimane il rafforzamento della capacità amministrativa delle compagini comunali. Confermata la governance multilivello tra Stato, Regioni e Associazioni di Comuni.
La SNAI nella bozza di Accordo di partenariato 2021-2027
Da sperimentale la Strategia passa a politica nazionale con procedure semplificate e nuove aree progetto. Atteso a settembre il via libera della Commissione Ue
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