Rilanciare il territorio in chiave innovativa, attraverso la dieta mediterranea, la green economy e il turismo. Le sette Aree Interne della Regione Campania

Primo appuntamento di un ciclo di articoli a cadenza settimanale dedicato ai dossier regionali sulle aree SNAI 2021-2027

 
 
È tra le regioni italiane con più aree interne formalmente riconosciute all’interno della strategia nazionale. È la Campania, che conta ben sette comunità sovracomunali all’interno delle quali i servizi essenziali come mobilità, sanità, istruzione non sono agli stessi livelli delle aree urbanizzate. Per il loro rilancio la Regione punta ad un’interpretazione del paesaggio in chiave innovativa a partire dai valori della dieta mediterranea e della green economy passando per la rivitalizzazione del comparto turistico attualmente quasi inesistente. Le sette aree interne raccolgono in totale 141 comuni, oltre un quarto (25,6%) del totale dei comuni campani. Qui vi abita però solo il 6% della popolazione complessiva (quasi 340mila residenti), per un’estensione territoriale di circa 5.310 chilometri quadrati, ben il 38,8% della superficie regionale. Quattro aree interne rientrano nel ciclo di programmazione 2014-2020 e sono Alta Irpinia, Cilento Interno, Tammaro Titerno, Vallo di Diano. A queste si aggiungono tre nuove aree ricadenti nella nuova programmazione 2021-2027 e cioè: Alto Matese, Sele Tanagro Alburni (SETA) e Fortore Beneventano. Il relativo dossier, con le nuove perimetrazioni, è stato pubblicato nei giorni scorsi ed è disponibile al seguente link: https://politichecoesione.governo.it/media/3167/snai-dossier-regionale-campania.pdf
 
 
Il documento è stato realizzato nell’ambito del progetto del DPS “La strategia nazionale per le aree interne e i nuovi assetti istituzionali” attuato da Formez PA. I dossier, in particolare, inquadrano la nuova SNAI per ciascuna Regione e Provincia autonoma e sono articolati in tre sezioni.
 
L’area interna che conta il maggior numero di comuni, 29, è quella del Cilento Interno. Qui sono previsti interventi ed incentivi per riattivare l’economia locale tramite la modernizzazione e la reinterpretazione di attività tradizionali, con una particolare attenzione alla valorizzazione del Patrimonio materiale e immateriale UNESCO legato al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, in cui ricade 80,6 % del territorio.
 
 
Venticinque comuni per l’Alta Irpinia, la più interna e periferica delle aree della Campania. Tra gli interventi previsti, la valorizzazione e promozione di una delle risorse principali del territorio irpino: il patrimonio forestale.
Invertire il trend di spopolamento attraverso il riutilizzo del patrimonio immobiliare urbano. E’ uno degli asset della Strategia per la rinascita dell’area interna Tammaro – Titerno composta da 24 comuni. Accanto a questo, ci sono green community, filiere agroalimentari di qualità, turismo e artigianato, senza trascurare i servizi di cittadinanza.
L’area interna Vallo di Diano, invece, ricomprende 15 comuni della provincia di Salerno al confine con la Basilicata e prevede la costruzione di una “Città Montana della Biodiversità e dell’innovazione”, anche attraverso un processo virtuoso di osmosi tra l’imprenditoria locale e la scuola.
Trasporti, sanità, istruzione, turismo saranno i temi principali su cui intervenire per il rilancio del Fortore Beneventano, con 12 comuni, l’ultima area interna in ordine cronologico, a salire sul treno della programmazione Nazionale.
Ci sono, poi, i 17 comuni dell’Alto Matese che puntano sul potenziamento del sistema scuola, sanità, trasporti per il rilancio e rivitalizzazione del Matese e della sua montagna
E infine, lo sviluppo dell'agroalimentare, della ricettività turistica e della valorizzazione culturale sono le strade maestre per l’area Sele Tanagro Alburni, che si caratterizza per essere un territorio di 19 comuni che fanno da cerniera tra le aree Alta Irpinia e del Vallo di Diano, completando in tal modo la perimetrazione dell’area interna della Campania meridionale.