Nel Nord Est Umbria si passa all’attuazione

I sindaci dell’area interna umbra si sono riuniti per fare il punto della situazione presentando i progetti finanziati dalla SNAI da realizzare e le modifiche operative e gestionali anche alla luce delle elezioni amministrative dello scorso maggio

 
Riunione operativa prima delle ferie estive nell’area Nord Est Umbria, uno dei tre comprensori umbri in cui si sperimenta la Strategia nazionale aree interne (SNAI).  Dopo i festeggiamenti dell’aprile scorso organizzati per la firma, il 16 maggio, dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) e per presentare la strategia a cittadini e organizzazioni territoriali, sindaci e amministratori dei 10 comuni consorziati si sono riuniti per fare il punto della situazione anche alla luce delle tante novità intervenute sulla scena politica e amministrativa.
 
L’area, tra progetto e strategica, comprende 10 comuni: Gubbio in qualità di capofila, Pietralunga, Montone, Scheggia, Pascelupo, Costacciaro, Sigillo, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Valfabbrica. A loro disposizione, per contrastare calo demografico e invecchiamento della popolazione, 11,9 milioni di euro la maggior parte concentrati per il miglioramento della mobilità e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.
 
Nella riunione sono stati in primo luogo presentati ai Responsabili unici di progetto (RUP) gli interventi strategici programmati a valere sulla Legge di stabilità (che nell’ambito SNAI finanzia i progetti relativi ai servizi di cittadinanza) nonché i sistemi di gestione, monitoraggio e controllo modificati dalla Delibera Cipe 52/2019 pubblicata a maggio sulla Gazzetta Ufficiale.
 
L’incontro era finalizzato anche al passaggio di testimone tra i vecchi e i nuovi amministratori eletti alle consultazioni elettorali del 26 maggio 2019 nella gestione della fase attuativa. A loro è stato presentato tutto il lavoro svolto che ha portato alla definizione e sottoscrizione dell’APQ.
 
Infine gli amministratori del Nord Est Umbria hanno riproposto la necessità di accelerare i tempi, così come sottolineato in più occasioni dal Comitato tecnico aree interne (CTAI), nonché di individuare e risolvere, il prima possibile, le criticità che emergono in corso d’opera per rendere visibili alle comunità i risultati del metodo SNAI che nella programmazione post 2020, di cui si è parlato nel corso dell’iniziativa e che prevede un rafforzamento della dimensione territoriale, rappresenterà un modello da perseguire.