La Commissione accoglie la relazione OCSE sull’importanza di investire nel settore dell’istruzione

La relazione sottolinea la necessità per i governi di sostenere sistemi di istruzione di qualità elevata, al fine di garantire la crescita a lungo termine e per combattere la disoccupazione.

La Commissione europea, il 7 settembre, ha dato il benvenuto alla nuova relazione dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) dal titolo "Education at a Glance 2010" che copre 21 paesi europei. La relazione fornisce prove e dati in supporto ai target sull’istruzione prefissati da Europa 2020, con il fine di ridurre il numero di studenti che abbandonano la scuola prima del termine dell’obbligo scolastico e di incentivare l’istruzione universitaria.

Il Commissario per Istruzione, Cultura, Multilinguismo e Gioventù, Androulla Vassiliou, ha affermato: "L’Europa non può rischiare di restare indietro nel settore dell’istruzione e della formazione. Migliorare i sistemi di istruzione e formazione è uno dei compiti chiave per il futuro e lo strumento per assicurare sia il successo economico dell’Europa, che la sua coesione sociale”.

Il Commissario Vassiliou ha inoltre aggiunto: “Questa relazione rafforza l’analisi e le linee politiche della Commissione che si intendono perseguire con Europa 2020. Essa conferma il valore – e aggiungerei la necessità – di investire nell’istruzione. In particolar modo i giovani con bassi livelli di istruzione sono coloro più duramente colpiti dal rallentamento economico, con tassi di disoccupazione per coloro che non hanno completato la scuola secondaria incrementati di cinque punti percentuale nei paesi dell’UE tra il 2008 e il 2009”.

"In un’economia globale è impensabile riuscire a ottenere un miglioramento esclusivamente tramite le norme nazionali, bensì è necessario ricorrere a sistemi di istruzione a livello internazionale che offrono il parametro per il successo”, ha affermato il Segretario Generale dell’OCSE, Angel Gurría. "Con la recessione mondiale che continua a pesare sui livelli di impiego, l’istruzione risulta essere un investimento essenziale per rispondere ai cambiamenti tecnologici e demografici che stanno rimodellando i mercati del lavoro”.